lunedì 15 novembre 2010

Porco Rosso

Finalmente mi sono goduto Porco Rosso al cinema ed in italiano (devo ammettere che i doppiatori e gli adattatori han fatto un buon lavoro). Mi sono commosso. Un bravo narratore riesce a tenerti stretto alla storia, a fartela seguire da un punto di vista interno, immergendoti in essa e sentendo i suoi personaggi sotto la pelle. Ma in Porco Rosso non c'è solo una buona narrazione, c'è di più. Non voglio star a fare una analisi dettagliata, finirei probabilmente per dire un sacco di sciocchezze di poco valore. E' doveroso, però, da parte mia notare come da questo film traspaia qualcosa di fortemente personale: una percezione del mondo in tempi che ci sembrano ormai incredibilmente lontani. Non si tratta solo di una questione di documentazione, come potrebbe esserlo per chiunque voglia scrivere racconti ambientati in epoche passate: si tratta di un substrato forte fatto di ricordi e avvenimenti vissuti. Qualcosa in grado di dare profondità anche al tono assurdo e buffonesco con cui molti eventi del film vengono narrati (basti pensare ai pirati del cielo). Questo mi ha fatto riflettere molto sull'importanza che l'espressione della memoria ha non solo in quanto testimonianza della nostra storia, ma anche come elemento attivo in aspetti diversissimi della vita di ognuno. Le memorie sono importanti, sopratutto quelle vissute sulla propria pelle, e questo, in qualche modo, acuisce la sensazione di aver vissuto poco e, devo ammetterlo, pure un po' male. Spero che l'esperienza mi renda, prima o poi, un narratore abbastanza abile da permettermi di fondere sapientemente quel poco di vissuto che mi è coscientemente rimasto dentro con la mia immaginazione.

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