mercoledì 2 maggio 2012

Vignetta 01

I still think i've got the dirtiest pencils in all of Equestria.
Worldbuilding didn't took long: i used a basic concept developed quite well some years ago for a written story, but setting took a while: the Valsalvia valley and its history play a good part in the story so they had to be defined quite in detail. Hope tomorrow to finish the 3rd and fourth page without further delay.

Tara Verderame

Mentre facevo degli studi sugli interni di una casa del mio nuovo progetto ho "incontrato" Tara Verderame. La sue è una storia un poco triste.

Breve storia di Tara
Tara Verderame visse la sua infanzia nella casa di famiglia, al limitare di un piccolo borgo medievale. I suoi erano agricoltori e tra i prati che circondavano i loro campi conobbe Settimo, il garzone del falegname. Si sposarono giovanissimi, ancor più giovani di quanto fosse d'uso all'epoca. Sesto poté presto aprire una propria attività, poichè si era fatto un nome grazie alla grazia e alla bellezza delle piccole sculture in legno che usava fare nei ritagli di tempo, Egli diceva sempre che era il sorriso di Tara a guidare le sue mani quando lavorava a quelle statuine. Diceva che il sorriso di Tara era un raggio del tramonto rubato ai dorati prati autunnali. Roba da innamorati, insomma. Settimo cercava da sé il legno adatto ad alcuni lavori più raffinati. Lo cercava nei boschi che ancora si estendevano ad ovest del borgo. Si alzava che il sole ancora non era sorto e tornava quando già era buio. Una sera non tornò. Quando il dolore divenne insostenibile, Tara andò nei prati dove aveva conosciuto il marito. Lì scambiò le proprie lacrime con il vento, e il proprio sorriso con il tramonto, e in cambio chiese che gli restituissero Settimo. Trovarono il giovane due giorni dopo, allo stremo delle forze ma ancora vivo. Di quello che accadde dopo so molto poco: una cosa, però, mi è rimasta impressa: Settimo non produsse più nessuna di quelle sculture che lo avevano reso famoso.