martedì 2 novembre 2010

Lucca comics and Games 2010


So già che butterò via un sacco di parole senza dire veramente niente, quindi tenterò di esser breve. Saluto e abbraccio tutti gli amici incontrati durante questo magnifico evento, lascio a Fabio l'onere di fare la lista completa sul blog ufficiale della Ciurma. Quest'anno ho visto diverse facce nuove: a fianco del nostro cubicolo (spero di recuperare una foto...) c'era il gruppo di Fattore Manga, una new entry nel mio piccolo panorama di autoproduzioni conosciute: gente simpatica che spero sinceramente di incontrare di nuovo in altre occasioni.

Lunedì mattina sono stato allo stand Tunué a fare dei disegni-dedica per il burumballa, ma allo stand Tunué ci sono decisamente troppi altri titoli da pubblicizzare per perder tempo dietro il Buru (almeno così pare)...

Io e Vulcano siamo riusciti a parlare con il capoccia del Centro Andrea Pazienza di una certa cosa che per ora non posso rivelare, credo ci siano buone possibilità di riuscita ma il ruolo nella vicenda è abbastanza superfluo.

Devo dire che tra una cosa e l'altra sono stato molto poco allo stand, questo mi spiace davvero, inoltre ho disegnato molto poco e questo mi dispiace ancora di più.

Per quel che riguarda il Lucca Project Contest non ho vinto: mi spiace soltanto di aver presentato il mio progetto in maniera discretamente becera (per una miscela di fattori che si possono facilmente immaginare)


Il primo brano sentito oggi, sulla via del ritorno è stato "Under the bridge" dei Red Hot Chili Peppers: credo rispecchi abbastanza bene, come mood, il sentimento predominante che ho provato durante questa Lucca. A pelle dovrei dire che vedere così tanti bravi autori affiancati nell'area delle autoproduzioni mi ha fatto sentire un po' piccolo e inconsistente, ma, dato che si è sempre trovato ottimo materiale tra le autoproduzioni, non credo sia solo questo. Forse anche qui si tratta di una somma di cose: le persone di fronte all'area pro, i numeri dei selezionati, il tempo speso lontano dallo stand tra una cosa e l'altra, le linee tremolanti delle dediche, l'incapacità di proporre una birretta dopo la fiera a qualcuno dopo esserselo ripromesso fin dalla fine del primo giorno... Insomma sentirsi la propria pelle sempre più stretta. Cose che succedono.
Devo, infine, ringraziare Giovanni per averci offerto ospitalità anche quest'anno e Vulcano per averci fatto vendere una spalata di roba (compresi tutti gli albi messi insieme a mano dal sottoscritto).
Alla prossima!

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