lunedì 12 dicembre 2011

"Natura": una falsa dicotomia?

Di solito mi capita di vedere contrapporsi, nelle opinioni della gente, due visioni opposte della "Natura". In maniera più o meno laccata, con degli esempi più o meno estremi, queste due visioni possono essere molto molto grettamente riassunte così: c'è chi vede nella "Natura" una forza positiva, creatrice che bene o male si interessa e si cura delle creature che ne fanno parte, e chi vede invece la "Natura" come la lotta per la sopravvivenza, dove ogni individuo è contro l'intero mondo e la forza onnipotente della selezione naturale. Vabbé poi c'è chi lavora nel campo scientifico che fa finta di schivare la questione dicendo che non è né buona né cattiva, anche se, dovendo scegliere, preferisce dire che di certo buona non è visto che dietro ad ogni azione c'è una precisa motivazione evolutiva (che si traduce poi con la costante ricerca di un vantaggio a livello genetico).
La visione positiva è solitamente considerata la più ingenua, in fondo l'unico fatto su cui si potrebbe basare è che, bene o male, la vita è quasi dappertutto, colonizza anche gli ambienti più ostili e si sviluppa da milioni di anni. Per la visione negativa lasciamo perdere: ci sono tanti di quegli esempi, dall'infanticidio al parassitismo, che davvero non richiedono neanche di esser menzionati. Tuttavia una cosa che accomuna la gran parte delle sfaccettature della visione negativa è il ritenere al selezione naturale un processo "negativo", in quanto porta alla morte di alcuni organismi (non è esattamente corretto, ma l'ho detto che sto facendo una analisi grezza assai) e favorisce la vita di altri. Sembrerà cinico ma forse avere un motivo per morire, come uno per vivere non è poi meglio che una morte accidentale o una vita passata un po' come capita?

Per concludere questo mio blaterare senza senso: per quanto la domanda possa essere lecita bisogna tenere conto che, una volta accettato un quadro teorico quantomeno vago e superficiale, quale quello qui esposto, ci si ritrova a muoversi all'interno di una dicotomia bene-male che potrebbe essere del tutto errata. In poche parole, se non si considera l'esistenza di tale dicotomia di fondo il discorso presentato in queste righe perde di senso e deve essere, quantomeno, posto nell'ottica del sistema valutativo o etico di riferimento.

1 commento:

  1. http://www.smbc-comics.com/index.php?db=comics&id=2458#comic e credo basti.

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